La redazione de Il Pallone Gonfiato ha intervistato in esclusiva Fulvio Collovati, ex difensore campione del mondo con l'Italia nel 1982. 

Fulvio, cosa è accaduto all'Inter mercoledì sera?

“E' talmente incredibile quello che è successo, perché nella prima mezz'ora continuavo a pensare alle frasi di Sacchi sul calcio antico… ma in realtà era uno spettacolo veder giocare l'Inter. Attaccava con Perisic, Di Marco, Dumfries, poi prende l'1-1 e la squadra si blocca. Sgombriamo il campo da ogni equivoco: l'Inter è andata in confusione mentale dopo aver preso gol, non è un fatto fisico”

Radu è stato colpevolizzato oltremodo. Come vedi la situazione attuale in cui il portiere è sempre più protagonista con i piedi invece che con le mani?
“Su questo argomento non transigo. Vorrei capire per prima cosa perché Perisic, sapendo che il portiere non può prenderla più con le mani e Sansone era a due metri, gli passa la palla. Io vedo Buffon, Meret e Ospina che sbagliano coi piedi. Il portiere deve tornare a fare il ruolo che aveva una volta. La costruzione dal basso non la fa più nemmeno Guardiola: il tiki-taka lo faceva un tempo, ora lancia su Sterling o su Mahrez. Per esempio in Manchester City-Real Madrid quanti passaggi indietro avete visto? Neanche uno. Sempre avanti. Noi siamo fissati con la costruzione dal basso e per cui mi tolgo dalla testa di dare delle responsabilità a Radu. L'errore tecnico c'è ma mi domando per quale motivo, a dieci minuti dalla fine devi dare il pallone indietro al portiere, sapendo che non può prendere con le mani. L'errore è figlio della mentalità che bisogna partire per forza da dietro. Sono più gli errori dei benefici. Vedo anche nel riscaldamento che abituano a giocare il portiere coi piedi. Il portiere deve parare e basta"

Hai accennato a Manchester City-Real Madrid: un'altra partita che testimonia che altrove si fa un altro calcio.

“Vedi giocare le prime quattro della Premier League contro una squadra di metà classifica e vincono sempre. Noi vediamo l'Inter giocare contro il Bologna e perdere, il Milan contro il Bologna che pareggia, contro lo Spezia perde, con il Torino pareggiano entrambe. Insomma, è un campionato in cui le grandi non dominano più. Per questo c'è una sproporzione tra Milan, Inter, Juventus e tra le grandi del calcio inglese e anche di quello spagnolo. Basti pensare che non abbiamo una squadra nelle prime otto in campo europeo, ci dobbiamo aggrappare alla Conference League”

E quindi, la vittoria all'Europeo?

“La nazionale è una cosa diversa. E' stato il lavoro di un allenatore che aveva creato un gruppo come il nostro del 1982, un gruppo coeso che ha saputo vincere tanto. Ma non è frutto del momento nostro del calcio, che è in un momento di enorme crisi, parliamoci chiaro…”

 

 

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