ha fatto la Virtus

Una giornata senza partite è un fatto strano durante i playoff. Non era nemmeno facile pronosticare tre cappotti: Milano ha vinto timbrando il cartellino, come ovvio, solo Trento poteva tentare l'impresa; Brindisi è tornata in fretta a essere Brindisi ma ha rischiato in gara 3; la Virtus ha fatto la Virtus, nel bene in gara 1, nel male in gara 2 soffrendo, con una specie di cammino di redenzione in gara 3 aggrappata più alla scelta di Djordjevic di un quintetto di gente efficace invece del solito quintetto di gente quasi indisponente, a volte, per come si specchia in se stesso, che non alle magate di Pajola. Il quale Pajola in effetti è cresciuto, ma è trattato, e per fortuna è lui il primo ad arginare le iperboli, come la nuova stella assoluta del basket. Poi domani si torna in campo per una partita a suo modo storica perchè dalle semifinali torna il pubblico, in quote diverse, e forse per questo sarà subito un fattore. Per come e quanto Baraldi ha ringraziato Bonaccini e Manghi, presidente e sottosegretario allo sport in regione Emilia Romagna, il basket stavolta ha capito meglio come muoversi. Ovvio notare che prima non ci aveva capito niente.

Non c'è solo l'Nba

Se non fossi impegnato su altri fronti, farei le notti a seguire i play-in dell'Nba che, oltre tutto, mi stanno simpatici, come idea, perchè subito inpallinati da Lebron James, e adesso invece benedetti dallo stesso giocatore che ha modo di entrare, rientrare forse, nei playoff. Poi mi sono guardato il tabellone dei playoff LNP: teste di serie Napoli e Torino, in mezzo la bellezza di dieci giocatori coinvolti, e la stranezza di tanti rinforzi last minute arrivati dalla LBA. Infine, è già cominciato, e mi stupisce, il mercato; giocatori e allenatori che si muovono stando fermi: all'ultima rilevazione, Repesa è di ritorno alla Fortitudo. L'anno scorso di questi tempi, più o meno, lo stesso film, e abbiamo visto come è andata a finire. Io continuo a pensare che sarebbe molto più interessante se tutti, nessuno escluso, dimostrassero un serio impegno per la continuità del movimento, comportando che fa a pezzi con la logica degli annunci quotidiani.

Intanto il basket femminile ...

Intanto, il basket femminile si prende spazi in questo intervallo prima delle semifinali. La Virtus e la Segafredo, con una identità di veduite che non è semplicemente determinata dal fatto che il proprietario è sponsor, annunciano domani, nel giorno in cui è nata Ondina Valla, virtussina doc, prima azzurra a vincere una medaglia d'oro ai Giochi, un progetto che ha la concretezza di un nome: Cecilia Zandalasini. Forse non sarà neppure l'unico colpo, di sicuro è un colpo per Bologna e per il campionato. Dico quello maschile, non solo quello femminile. Perchè anche senza volerlo la Virtus diventa così apripista: Milano sta pensando a qualcosa di suo, anzi, di loro, a leggere i giornali, perchè la molla, più ancora dei trascorsi cestistici non sempre rivelati e considerati di Rosanna Armani, sorella di Giorgio, è la storia d'amore e di talento tra Datome e Giula Pastore; la Reyer, che ha appena vinto, e la Dinamo, guarda caso, sono già parte del campionato femminile. Sarebbe bello se si aggiungessero Trieste, Brindisi forse a raccogliere l'eredità di Barie, e altre. Poi domani si torna a giocare. Pronostico, difficile: tutti hanno detto di aver visto in gara 4 tre partite in una. Ma nei giusti complimenti a Spissu, dopo quelli di Pajola, nessuno si è ricordato di sottolineare che i due fino a poco tempo fa giocavano insieme: separarli è stata una scelta coraggiosa che ha pagato un buon dividendo per tutti.

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