Fossi in Filippo Ganna e, si intende, negli altri tre vagoni del treno azzurro che ha vinto l'oro nell'inseguimento nel ciclismo, con tanto di record mondiale aggiornato, e riportando l'Italia dove era 61 anni fa ai Giochi di Roma ( per dire: quel veledromo è stato persino abbattuto ), sarei incavolato di brutto con le nazionali, con le squadre azzurre che sono tuitte uscite di scena, completando lì'impresa, pardon, il disastro proprio nel giorno in cui gli azzurri della pista avrebbero meritato il massimo dell'attenzione e non quella rimasta dopo lo sbigottimento generale per il week end che ci attende. Niente basket, e lo sapevamo. Niente volley e lo sapevamo. Oggi eliminati anche il Settebello ( contro la Serbia ), la Nazionale di volley femminile ( contro la Serbia ), il beach volley ( contro il Qatar ). Non cito le farfalle per non rovinarle con questa compagnia. Me'aggiungo da quanto tempo non avevamo un bilancio così modesto, perifrasi, a livello di squadre.

La frase di Velasco

Julio dice: chi vince festeggia, chi perde spiega. Anniamo letto ad esempio Mazzanti, ct del volley donne,, dire: avevo raccomandato alla ragazze di staccarsi dai social. Se delle giocatrici non sono capaci di isolarsi dai social quando sono alle Olimpioadi abbiamo un serio problema: vuol dire che le azzurre non sanno riconoscere le priorità. E in effetti qualche sospetto era venuto: dopo la foto come le Charlie's Angels, che sembrava indice di una grande serenità, sono venute le sconfitte con Cina e Usa, dimostrazione invece che quella leggerezza aveva una sua pesantezza di fondo. Ma il discorso è un altro. Isolato il basket che ha trovato una sua nobiltà, riconosciuta da tutti, nella sconfitta, anche perchè il basket tornava ai Giochi dopo 17 anni, gli altri risultati non possono essere archiviati se non come delle delusioni. Ma la frase di Velasco per una volta dovrebbe essere interpretata in modo allargato: così come sul carro dei vincitori trovano posto tutti, anche su quello degli sconfitti bisogna avere il coraggio di salire. Troppo comodo dire Tizio ha sbagliato la preparazione, per fare un esempio: un'Olimpiade c'è ogni quattro anni ( va bene, 5 stavolta ), dunque una squadra è solo l'ultimo gruppo ad andare in campo, il più visibile, ma il percorso deve essere condiviso in ogni tappa, corretto quando si crede, e non si accettano spiegazioni da parte di chi è rimasto alla larga da ogni decisione anche prendendosi l'alibi di scelte che sarebbero in capo all'allenatore. No, l'allenatore non può essere solo quando rappresenta un movimento. Quindi, aggiornerei Velasco: chi perde raccoglie i cocci e non riparte semplicemente voltando pagina, ma facendo un bilancio pubblico di cosa non è andato e delle lezioni imparate.

La bellezza negata a Zazzeri

Lorenzo Zazzeri ha ritrovato la borsa che gli è stata rubata a Firenze, Quasi totalmente vuota a parte qualche ricordo, ma i device, che sono oggi la custodia della memoria, e i regali per familiari e amici, sono spariti. Un po'per l'idea romantica che i Giochi in questi giorni stanno contagiando tutti con la loro bellezza, che è poi la nostra di innamorati degli esempi dati dagli atleti, un po'per un senso di giustizia più terra terra io continuo a sperare che qualcuno si faccia vivo con il nostro nuotatore per restituirgli se non tutto almeno, ripeto, i ricordi. Perchè non sono solo suoi, ma di tutti. Di sfuggita cito alcuni dei gadget olimpici a cui sono più affezionato: le riproduzioni tipo macchinine dei taxi di Londra, una per disciplina, dedicate aalle varie discipline, la mappa della metropolitana di Londra con i nomi delle stazioni dedicati agli atleti più importanti della storia, la linea con, ad esempio, borraccia e quaderni di Vancouver ( lo slogan era The world needs more Canada ), le havaianas di Rio. Adesso, a leggere i giornali, va di moda a Tokyo la maglia di Jacobs. Prodotta dalla Asics. Siccome l'azienda è giapponese tutti pensano che il nome abbia origini locali. Sbagliato: è l'unione delle lettere iniziali delle parole che compongono la frase Anima Sana In Corpore Sano.

Il colpo di Federica

La Pellegrini intanto non sbaglia un colpo. Può piacere o meno,. ma bisogna riconoscere, con ammirazione, che lei ha sempre un disegno per se'.. Non si presenta alla campagna elettorale per scegliere chi andrà al Cio come rappresentante degli atleti se non perchè sicura di vincere. E infatti, anche con i buoni uffici di Malago', e del Coni tutto, che in passato non erano riusciti a far eleggere fior di atleti, lei vince anche questa gara, la prima di un post carriera che lei, ripeto, evidentemente aveva già chiaro. Rappresenterà gli atleti, tra l'altro con Pau Gasol, fino al 2028, dunque per ben due Olimpiadi estive,e  non credo farà la statuina. E'evidente che ha studiato, e altro studierà ancora, e che sa benissimo quanta protezione le garantisce il ruolo. Complimenti: una numero uno !

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