Diletta Leotta e Fabio Caressa - DAZN e Sky Sport

 

SOS pay tv. Gli italiani sono sempre più stufi dei vari problemi di ricezione riscontrati dalle tv a pagamento streaming e sull'occhio del ciclone com'è noto, ci sono DAZN e Infinity+. La pay tv di Diletta Leotta non riesce proprio a risolvere come si deve i problemi tecnici fatti riscontrare fin qui da inizio campionato, nonostante gli sforzi compiuti per sistemare una linea streaming che fa acqua da tutte le parti. L'azienda aveva fatto saper di aver risolto le problematiche prima della prova del 9, ovvero Napoli-Juventus ma proprio durante quella partita, tanti abbonati hanno riscontrato un black out decisamente molto fastidioso, il quale non ha consentito a tanti utenti di poter ammirare il gol vittoria firmato Koulibaly. La frustrazione e le minacce di disdetta sono arrivate puntualmente al fischio finale, scatenando polemiche social a non finire. 

In molti speravano che la settimana di Champions League potesse dare un po' di tregua attraverso Infinity+ di Mediaset, ma anche in questo frangente, i problemi di ricezione sono puntualmente arrivati spingendo l'azienda a scusarsi con gli abbonati (cosa che DAZN aveva già fatto). Ora però, gli appassionati di calcio che hanno stipulato l'abbonamento con queste importanti pay tv sono stanchi, frustrati e delusi, tanto che le scuse non vengono più accettate. Una luce in fondo al tunnel nel marasma streaming tv, sembra arrivare da Amazon Prime Video, che ha fornito un servizio soddisfacente per quanto concerne i match di Champions a disposizione su tale piattaforma. Stesso discorso per quanto riguarda Sky, pay tv criticata ma impeccabile a livello di trasmissione data la grande esperienza in questo settore. In molti infatti invocano un passaggio definitivo della Serie A su piattaforme come Prime Video o Sky, ma quest'ultima secondo il noto giornalista Paolo Ziliani, non naviga in acque tanto tranquille. Ecco ciò che Ziliani ha rivelato riguardo Sky e non solo a Il Fatto Quotidiano:

 

"Anche se la specialità del Pianeta Pallone è da sempre quella di nascondere la polvere sotto il tappeto e far finta che nella casa tutto risplenda, un paio di notizie di questi giorni, il rosso di 690 milioni con cui Sky ha chiuso il bilancio 2020 e la diatriba DAZN-Auditel sull’audience reale delle prime due giornate di Serie A (i cui diritti tv sono ora detenuti da Dazn), meritano di essere approfondite. Perché se è vero che il calcio italiano si regge quasi interamente sui soldi delle tv, ebbene Flaiano aveva ragione, ma qui la situazione è grave ed è seria.

Sky ha chiuso il 2020 con 690 milioni di passivo: un vero tracollo se confrontato con i 18,8 milioni di rosso del 2019. I ricavi della pay tv sono diminuiti dell’11% e tra le voci sensibili ci sono i -178 milioni di abbonamenti, i -44 di nuove installazioni e/o noleggi e i -171 di raccolta pubblicitaria. Sky, che vantava un tetto di 4,8 milioni di abbonati, non ha comunicato il numero delle disdette; ma sorprende che proprio nell’anno della pandemia, con gli italiani costretti in casa a lungo, a dispetto di condizioni che avrebbero dovuto “favorire” una maggiore fruizione del calcio in tv, ci sia stato invece il grande rigetto: tv spente e un’emorragia di disdette.

Considerando poi che Sky ha detenuto i diritti fino a giugno 2021 e che i campionati 19-20 e 20-21 sono stati praticamente un unicum (il primo chiuso ad agosto e il secondo partito a settembre con le coppe europee a fare da trait d’union), pensare che la fuga di abbonati sia proseguita anche nei primi 6 mesi del 2021 non è peregrino. Io non ne sono sorpreso, visto che la Serie A è l’unico campionato al mondo in cui gli arbitri contano più dei giocatori e dove la narrazione avviene in stile Istituto Luce (manco la gente fosse stupida); ma in queste righe non m’interessa sviscerare i perché.

È invece importante dire che nel primo campionato dell’era Dazn è subito esploso il giallo degli ascolti: fino a ieri rilevati da Auditel e oggi da Nielsen su mandato della stessa Dazn. Ebbene: Adnkronos ha rivelato che gli ascolti resi noti da Dazn (4,3 milioni di spettatori la prima giornata, 4,7 la 2a: quasi i 4,8 di Sky) secondo Auditel sarebbero gonfiati del 58,1%. E questo perché un abbonato che abbia visto, ad esempio, Verona-Inter venerdì, Juventus-Empoli sabato e Milan-Cagliari domenica viene contato come fossero 3. Addirittura, se negli stessi giorni l’abbonato avesse visto anche Udinese-Venezia venerdì, Lazio-Spezia sabato e Genoa-Napoli domenica (2 gare al giorno) verrebbe contato come fossero 6 abbonati diversi".

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