Aleksander Ceferin ha parlato ai microfoni di Sky Sport, tornando sulla Superlega. Queste le parole riportate integralmente da IlBianconero: “È stato difficile gestire la situazione nelle prime 48 ore, perché non sapevamo cosa stesse accadendo. È stato difficile per un paio di giorni, ma tutta la comunità si è schierata. Non solo il calcio, ma tutti. Ho un aneddoto: una signora anziana del mio paese mi ha fermato per ringraziarmi per aver stoppato questa pazzia. Il figlio di un mio amico, tornando da scuola, ha chiesto: “Papà, noi siamo contro la Super League o a favore?”. Il papà gli ha risposto: “Contro”. Il figlio: “Grazie a Dio, tutta la scuola è contro”. Quindi è stato un movimento che si è mosso contro quello che, per me, un progetto senza senso”.

JUVE, BARCELLONA E REAL SOTTO INCHIESTA: ESCLUSIONE? “Il nostro comitato è indipendente. Quando inizia a lavorare sul caso non ci sono rapporti di alcun tipo, non arrivano informazioni né posso commentare. Non so dire quando, se e di quale portata siano le sanzioni. Quello che mi lascia basito è che pubblicamente siano ancora parte della Super League, manifestano la volontà di giocarla e poi inviano una lettera per poter giocare la Champions. Quindi tu non puoi giocare la Champions e giochi la Champions, tu sei in Superlega ma sei in Champions. È abbastanza difficile capire cosa per loro possa significare questo”.

DIALOGO “Con loro non c’è dialogo, si limitano a inviare lettere formali all’Uefa. Probabilmente avrebbero dovuto chiamarci per organizzare un incontro. Invece hanno mandato dei comunicati scrivendo che volevano un dialogo. È uno strano approccio”.

NAPOLI IN CHAMPIONS SE LA JUVE FOSSE ESCLUSA? “Davvero non voglio commentare se qualcosa dovesse succedere. Non sarebbe corretto da parte del Presidente, specialmente per me che sono avvocato”.

BATTAGLIA LEGALE “No, non possono paralizzare nessuno, paralizzano loro stessi con gli approcci che hanno. È strano leggere comunicati da parte di questi tre club, da soli rispetto ad altri 100. Che pensano che la loro idea salverà il calcio e invece nessuno la condivide. Si può facilmente intuire cosa pensino gli altri 244 club di loro tre. L’approccio corretto è il dialogo, ammettere di voler tornare indietro se vogliono farlo. L’approccio sbagliato è noi vogliamo tornare, ma non vogliamo tornare. Questo è quello che stanno facendo. Quando il comitato deciderà in un senso o nell’altro, continueremo a lavorare per il calcio. Cosa che non stanno facendo questi tre club”.

RAPPORTI CON LA FIFA “Il rapporto con la Fifa è sempre stato piuttosto corretto: il punto è se per i media ci sono delle frizioni. Se siamo d’accordo al 90% e in disaccordo per il 10%, tutti a livello pubblico sono interessati a quel 10%. I rapporti sono buoni, a volte abbiamo interessi diversi e un po’ discutiamo, ma non direi che per questo la relazione è brutta o qualcosa del genere”.

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